Ognuno di noi ha nel cuore un luogo magico in cui vorrebbe vivere, ma non tutti riescono a realizzare il loro desiderio. I più, costretti da dinamiche familiari e lavorative a risiedere altrove, si considerano fortunati se riescono a recarsi nel luogo dei loro sogni un paio di volte all'anno per trascorrervi le vacanze. Quanti borghi, villaggi e paeselli d'Italia riflettono questa situazione? Ed ecco che d'estate e durante le principali festività si rianimano: si aprono le finestre delle case e le vie e le piazze risuonano una volta ancora di voci e rumori. Le città si svuotano e restituiscono ai centri minori quel patrimonio di uomini, donne e bambini che tengono in ostaggio per gran parte dell'anno.

Piedicavallo è un comune situato in provincia di Biella. Nel 2011, all'epoca dell'ultimo censimento ISTAT, contava 204 abitanti (suddivisi in 121 nuclei familiari) e 467 abitazioni. In altre parole, i residenti occupano circa un quarto degli edifici abitativi disponibili. E gli altri? Si popolano durante le vacanze estive, quando i discendenti dei piedicavallesi emigrati o coloro che si sono innamorati del paese tornano con gioia a trascorrervi un po' di tempo.

Si tratta di un piccolo borgo incastonato tra le Alpi Biellesi, ultimo comune dell'Alta Valle del torrente Cervo. La strada provinciale proveniente da Biella percorre la via principale del paese, raggiunge la frazione Montesinaro, poi fa il giro su stessa e torna indietro. Come ad annunciare: più in alto, non si può. L'altitudine del centro urbano (1037 metri s.l.m.), in verità non particolarmente elevata, è ideale per accogliere persone di tutte le età e condizioni di salute. Il territorio comunale, tuttavia, con i 2556 metri della Cima di Bo raggiunge la seconda altitudine massima dell'intero Biellese. Piedicavallo appartiene alla Comunità Montana “La Bürsch”, un termine antico di probabile origine walser che indicava la casa, la piccola patria. E' un termine significativo per comprendere come gli abitanti di queste montagne, area di forte emigrazione nei secoli passati, abbiano sempre mantenuto uno strettissimo rapporto con le loro origini, con la valle che rappresentava la loro casa.

Piedicavallo, il cui nome si può forse far risalire a “Pe’ d’ co’ d’ val” e cioè "al piede del capo della valle", si può descrivere con tre sole parole: acqua, bosco, pietra.

ACQUA

La valle prende il nome dal torrente che la attraversa, il Cervo. Fino alla metà del XVII secolo era chiamato Sarvum, ancora oggi Sarv o Serv in dialetto. Nulla a che vedere dunque con il cervo, animale mai vissuto nel Biellese. Sin dalla sorgente, situata presso il Lago della Vecchia (bacino di origine glaciale sito a 1858 m di altitudine), è il Cervo che caratterizza l'intera valle, la unifica e le presta la sua voce. Il rumore dell'acqua che trova la sua strada verso la pianura crea una vera e propria sinfonia: dal sussurro del passaggio attraverso placide pozze, al mormorio cristallino di piccoli salti tra le rocce sino al fragoroso rombo delle cascate e della piena dopo le piogge. La sosta presso un laghetto dalle acque sempre limpide e gelide dona refrigerio in estate, divertimento a grandi e piccini, una dolce pace a chi è in cerca di riposo.

L'acqua è una costante della valle in ogni sua forma. Le masse d'aria umida provenienti dall'evaporazione in pianura dell'acqua delle risaie incontrano temperature più basse man mano che risalgono le montagne. Si generano così nebbie, nubi e precipitazioni abbondanti che rendono la valle un paradiso lussureggiante di vegetazione. D'inverno, invece, la neve seppellisce ogni cosa sotto una morbida coltre, sostando a lungo in alta valle, fino a primavera inoltrata e talvolta persino in estate.

Piedicavallo non ospita impianti sciistici, come la ben attrezzata e vicina Bielmonte. Qui la neve ha ancora il sapore di una volta: un candido manto che si posa sulla vita degli uomini, rendendola certamente più difficile, ma anche molto, molto più bella. Si può camminare fino ad una baita abbandonata e rimanere ad ammirare da lontano, in un silenzio ovattato, una copiosa nevicata che scende sul centro abitato in lontananza. Oppure soffermarsi accanto alla finestra e chiedersi quando finirà e se sarà possibile uscire di casa e andare a vedere come la neve ha cambiato il paesaggio. Qui gli sport invernali non portano grande ricchezza, ma hanno anche risparmiato l'ambiente da tanti distruttivi e laceranti interventi.

BOSCO

La foresta è un meraviglioso spettacolo in ogni stagione. In primavera sboccia un verde delicato, giovane, nuovo. In estate domina un verde maturo, saldo, vigoroso. In autunno esplodono i colori più accesi, ogni sfumatura dal giallo-oro al rosso. In inverno i rami spogli e scuri ospitano generose quantità di bianca neve. Piedicavallo è contornata, quasi accerchiata, dai boschi. Non più puliti e curati dal lavoro degli uomini, gli alberi e la vegetazione hanno ripreso il sopravvento e tornano a prendere possesso delle zone un tempo dedicate al pascolo e allo sfalcio dei prati. Il principe della foresta è il faggio, albero che con la sua maestosa presenza caratterizza il paesaggio dell'alta valle. Salendo verso le cime, le faggete si diradano lasciando il posto al terreno aperto e ai pascoli di alta montagna.

PIETRA

La valle di pietra: è così che è anche chiamata la Valle del Cervo. La pietra che le maestranze della Bürsch hanno lavorato per secoli, esportando la loro abilità in tutto il mondo, soprattutto in Nord America. Ecco allora le solide costruzioni in pietra locale, tra cui la pregiata sienite, e i caratteristici tetti in legno con coperture in lose di pietra. Piedicavallo è come un delicato ricamo di pietra: case, lavatoi, fontane, ponti. Le baite che punteggiano il paesaggio erano fino a pochi decenni fa il rifugio dei pastori che conducevano gli animali al pascolo. Oggi hanno perso quasi tutte questa funzione, anche se alcuni pastori persistono coraggiosamente nel portare avanti il loro duro mestiere. Molte baite sono state ristrutturate e trasformate in deliziosi luoghi di vacanza, altre sono ormai ridotte allo stato di rudere e offrono affascinante testimonianza di un mondo quasi scomparso. Le baite sono spesso raggruppate in piccoli villaggi, strette attorno ad una cappella o ad un'edicola della venerata Madonna Nera di Oropa. Durante l'estate vi si svolgono le tradizionali Messe in montagna, portate avanti con convinzione dal parroco di Piedicavallo, Don Giuseppe Lajolo.

Numerose mulattiere in pietra serpeggiano tra i monti e collegano Piedicavallo con la valle di Gressoney, in Valle d'Aosta, e con la Valsesia. Spicca al riguardo la figura di Federico Rosazza (1813 - 1899), senatore del Regno d'Italia e appassionato filantropo. Dopo l'infanzia a Rosazza (allora frazione di Piedicavallo, oggi comune autonomo), la famiglia di Federico si trasferì a Genova, dove compì gli studi e si laureò in legge. Strinse amicizia con i mazziniani ed aderì alla Giovine Italia. Dopo la morte prematura della moglie e della figlia, tornò in Valle Cervo dove si dedicò a una serie straordinaria di opere: abbellì Rosazza costruendo il cimitero monumentale, la chiesa parrocchiale, palazzi e persino un castello in stile neogotico; fece realizzare numerose mulattiere per migliorare i collegamenti con le valli circostanti; costruì la strada e la galleria che dal Santuario di San Giovanni, in Valle Cervo, conducono attraverso uno spettacolare panorama di alta quota al Santuario di Oropa, il più importante del Biellese e forse dell'intero arco alpino. In tutta l'Alta Valle, fontane, abbeveratoi, statue e incisioni rupestri ricordano al visitatore questa eccezionale figura, resa ancora più complessa dai legami con la massoneria e l'occultismo.

E' la montagna, il vero gigante di pietra che incombe su Piedicavallo. Grazie alla sua particolare posizione, il paese si trova al centro di una serie di piccole e strette valli formate da affluenti del Cervo, aperte a ventaglio intorno alla valle principale: Irogna, Mologna, Chiobbia e Valdescola. L'aspetto più affascinante è che tutto questo non si intuisce dal paese: solo percorrendo, anche per breve tratto, i sentieri che salgono in montagna, si scopre con sorpresa l'incredibile ricchezza e grandiosità del paesaggio dell'Alta Valle del Cervo. Gli itinerari possibili spaziano dalle semplici passeggiate (le cascate lungo il torrente Irogna, i primi villaggi di baite) ai trekking più o meno impegnativi (Lago e Colle della Vecchia, Rifugio Rivetti e Colle della Mologna Grande, Colle del Lupo). La meta più classica è sicuramente la salita alla Cima di Bo (2556 m), con il tradizionale pernottamento nel bivacco per poter ammirare l'alba su un vasto panorama dell'arco alpino. Tuttavia, è il Monte Cresto (2546 m) che domina Piedicavallo con la sua mole imponente e la sua croce metallica che risplende al sole come un faro luminoso durante le belle giornate.

SILENZIO

Manca un elemento ancora per comprendere fino in fondo Piedicavallo e la sua valle: il silenzio. Abituati come siamo ad un inquinamento acustico senza precedenti nella storia dell'umanità, ci colpisce l'assenza totale di ogni rumore. E' il silenzio che avvolge le cime dei monti, che immerge la foresta in profonda quiete, che fa rimbombare i passi di chi percorre le scalinate di pietra del paese. E' il silenzio interrotto soltanto da qualche animale selvatico, dai versi degli uccelli e dalla voce del torrente. Durante i mesi estivi si aggiungono le voci delle persone che risalgono la valle alla ricerca di riposo e frescura e, almeno in parte, riportano Piedicavallo ai tempi d'oro di fine Ottocento - inizio Novecento. Allora il Comune e le sue frazioni contavano circa 2800 abitanti, oltre che un Teatro (restaurato e riaperto al pubblico nel 2006), una centrale idroelettrica, due parrocchie e un tempio valdese, una scuola tecnica e persino la pubblicazione di due giornali. Oggi, tuttavia, non è durante le vacanze che si svolge la vita vera del paese. Quando turisti e vacanzieri se ne vanno, riprende il quotidiano di un pugno di persone che vi rimangono. Ed è allora che è possibile conoscere il vero silenzio. Non è assenza di vita, anzi: è la presenza più piena e significativa della montagna.

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